Dalle tecniche di lavorazione più antiche fino all’applicazione delle tecnologie moderne e d’avanguardia. Puoi scoprire qui le principali tecniche e lavorazioni utilizzate per realizzare i nostri gioielli. 

▪ SMALTATURA

Le origini della smaltatura dei metalli sono abbastanza antiche, anche se la tecnica di base non è poi cambiata molto dal suo concepimento iniziale.  Lo smalto è un rivestimento colorato che si utilizza in gioielleria da secoli. Il suo nome deriva dalla parola germanica smaltjan (fondere). La smaltatura consiste nell'applicazione a fuoco sull'oggetto prezioso di una vernice vetrosa colorata composta generalmente da silice ed ossidi metallici dove le superficie possono essere in metallo prezioso, come oro e argento, oppure in metalli basici come il rame e il bronzo. Questo metodo per creare oggetti decorativi ha assunto diverse forme lungo la storia. La smaltatura rappresenta sicuramente una delle tecniche decorative più belle e affascinati della storia dell’arte orafa dove si possono ottenere infinite combinazioni di disegni e colori.

▪ CLOISONNE’

Metodo di applicazione dello smalto che consiste nel fissare sulla superficie dell’oggetto da decorare degli alveoli (cloisons) fatti di sottili strisce metalliche. Cloisons significa compartimenti in francese. Gli alveoli vengono, quindi, riempiti di smalto creando un effetto finale di mosaico o vetrata policroma.

▪ PLIQUE – A’ – JOUR

Sistema di applicazione degli smalti nel quale i cloisons (gli alveoli), in cui le paste vitree sono colate, sono privi di fondo e pertanto la luce può attraversare gli smalti come nelle vetrate colorate. Il termine viene adoperato anche nel caso in cui nei cloisons aperti siano inserite delle pietre trasparenti o semitrasparenti.

▪ CHAMPLEVE' 

Metodo di applicazione degli smalti che prevede di scavare il disegno nella superficie dell'oggetto in metallo e versare lo smalto negli alveoli così creati.  Questa tecnica comporta la cesellatura della superficie metallica mediante incisione e martellatura fino a creare degli alveoli da colmare con polvere di vetro. L’oggetto in seguito viene cotto, il vetro si fonde e durante il raffreddamento si fonde con il metallo.

▪ FILIGRANA

E’ un’antichissima tecnica di lavorazione dell’oro e dell’argento consistente nel saldare insieme fili di diverso spessore, variamente intrecciati, a formare delle figure. Il termine indica anche il lavoro di oreficeria così ottenuto.

▪ FUSIONE A CERA PERSA

Antichissima tecnica di lavorazione dei metalli. È ancora oggi il metodo usato sia per le statue di grandi dimensioni che per realizzare gioielli e oggetti d’argenteria. Per creare il modello di partenza, e successivi stampi, si usano vari materiali, uno dei quali è la cera che, in una delle fasi di lavorazione, viene sciolta per lasciare il posto al metallo prezioso.

▪ INCISIONE

Tecnica mediante la quale un disegno viene reso indelebile per asporto di materiale. S’incide con dei ferri chiamati bulini. Si differenzia dal cesello, con il quale sovente e facilmente è confusa, dove il metallo non è asportato ma scostato.

▪ CESELLATURA

E’ una tecnica utilizzata per realizzare forme rifinite su superfici di metallo con ferri da cesello. 

▪ STAMPA 3D

L’intersezione tra scienza, arte e tecnologia. Amalgamando design e matematica si possono produrre gioielli davvero innovativi, futuristici e personalizzati con le forme geometriche complesse e non convenzionali. I progetti che una volta erano ritenuti irrealistici ora vengono realizzati proprio grazie alla stampa in 3D. Le stampanti 3D creano prodotti con eccezionale qualità di superficie e spessori estremamente sottili. L’industria della gioielleria è stata tra le prime ad utilizzare la stampa 3D, dove il prototipo viene stampato in cera e successivamente, versando il metallo liquido sullo stampo di gesso, trasformato in una riproduzione perfetta del modello disegnato. 

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