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Finiture



La finitura rappresenta nel ciclo produttivo uno degli elementi più visibili dal cliente finale, tanto da incidere sulla percezione di qualità del gioiello stesso. Scopri le principali tecniche e lavorazioni di finiture utilizzate per realizzare i nostri gioielli. 

 

▪ BAGNI GALVANICI

PLACCATURA

DORATURA/RODIATURA

 

La placcatura è un processo attraverso cui si deposita un sottile strato di metallo su una superficie costituita da un altro metallo. I materiali come l'ottone, argento, acciaio e titanio ad esempio possono essere rivestiti in oro/oro rosa. Tale copertura può essere di vari spessori, 5 o 10 micron i più usati ma a volte si arriva addirittura a 20 micron. Tra i vari modi di copertura citiamo il sistema PVD e il Galvanic Coating. Anche le leghe metalliche possono essere placcate. In gioielleria, la placcatura viene utilizzata per esaltare il design dei gioielli e per renderli più resistenti e durevoli. Sono diverse le tipologie di placcature utilizzate per creare i gioielli: oro giallo con diversi carati, oro rosa 18K, rodio bianco e nero, palladio, argento e rivestimento anti-ossidante.


 

▪ BRUNITURA

 

Metodo di pulitura dei metalli che consiste nel raschiare la superficie con un materiale più duro, come l’acciaio ad alto contenuto di carbonio. La finitura brunita può essere applicata anche immergendo il gioiello in una soluzione di acqua con un composto chimico noto come fegato di zolfo. Il processo di brunitura imita la naturale opacizzazione dell’argento nel tempo e conferisce all’argento una tonalità più profonda. Ad esempio l’argento Sterling 925 viene spesso rifinito con la brunitura. La brunitura può essere usata sull’intero gioiello, oppure solo su alcune parti per mettere in risalto dei dettagli e donare maggiore profondità al design. 


 

▪ LEVIGATURA/

SMERIGLIATURA

 

La levigatura è stata una delle prime lavorazioni manuali eseguite dall’uomo. Per costruire i primi manufatti della storia sfregava un pezzo più tenero contro uno più duro, ottenendo così la levigatura del pezzo più tenero. Questo è il principio sul quale ancora oggi si basano le lavorazioni meccaniche chiamate levigatura e smerigliatura. Certo i materiali usati nei nostri giorni sono cambiati, per durezza e per forma geometrica. I prodotti abrasivi moderni raggiungono durezze altissime e la loro forma di struttura cristallina, ha forme spigolose ed ad ogni spigolo di un singolo granello abrasivo corrisponde un utensile tagliente. La levigatura è un operazione molto delicata, poiché se non fatta con cura e da mani esperte, il gioiello potrà cambiare la sua forma originale e perdere la sua simmetria.


 

▪ SABBIATURA

 

Una levigatura prodotta con l’utilizzo di getto di sabbia finissima o aria compressa per ottenere una finitura opaca sugli oggetti. E’ una tecnica di finitura frequentemente usata nella gioielleria, a volte confusa con la satinatura tecnica similare caratterizzata da righe più fitte e sottili (produce un aspetto più vellutato della sabbiatura).


 

▪ LUCIDATURA

 

La lucidatura prevede alcune operazioni delicate e meticolose, finalizzate a ridurre i graffi più profondi che può presentare un gioiello e avviene in 3 fasi: levigatura, pulitura, lucidatura. Per la lucidatura l’artigiano usa una spazzola più delicata e meno aggressiva, in feltro, su cui spalma una pasta di colore rosso, chiamato rossetto. Con molta cura e dedizione lucida il gioiello, aiutandosi anche con spazzole di varie forme, a cono, a cilindro, a fungo, per riuscire a lucidare tutte le parti del gioiello. Grazie alla lucidatura, gioielli realizzati in metalli preziosi possono recuperare quasi interamente il proprio aspetto originario.


 

▪ SATINATURA

 

La satinatura consiste in una rifinitura che si ottiene mediante una tecnica d’incisione, adoperando il “millerighe”, un particolare tipo di bulino dotato di una serie di rigature nella parte inferiore. Attualmente questa tecnica è molto utilizzata nella gioielleria e non va confusa con la sabbiatura che produce una superficie molto meno vellutata.


 

▪ PATINATURA

 

Trattamento di un oggetto con determinati componenti chimici, mediante il quale viene data una colorazione bruna che, asportata nelle parti più sporgenti, mette in maggiore evidenza i rilievi.


 

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